Nel corso della seconda gravidanza abbiamo deciso di comune accordo di non sapere il sesso del bebè fino al giorno della sua nascita.
Questa decisione, forse un po’ démodé, derivava da una semplice constatazione: quante aspettative riversiamo sui nostri figli prima ancora che questi siano venuti al mondo? Tante, troppe. È inevitabile: siamo fatti così, esseri costantemente proiettati nel futuro. E non c’è nulla di male in questo.
Eppure ci sembrava ingiusto costruirci delle aspettative su di un essere che ancora non era venuto al mondo: immaginare il suo aspetto fisico, fantasticare sul suo carattere, persino sulle scelte che avrebbe potuto compiere in futuro… A che pro?
Così abbiamo deciso di provare, almeno per una volta, a mettere da parte tutto questo e ad accogliere le cose come vengono e quando vengono, senza provare in alcun modo ad anticiparle.
Sembrava impossibile, invece ce la siamo cavata piuttosto bene. Forse persino troppo dal momento che, fino al giorno del parto, non avevamo ancora scelto un eventuale nome da maschio 😅
Ma oggi, a due mesi dalla nascita di Olivia, abbiamo la consapevolezza di aver fatto una cosa bella, perché tutte le aspettative future non sarebbero bastate per immaginare una creatura più dolce 🌷
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Maschio o femmina?