La nascita di un figlio stravolge le vite dei genitori, questo è indubbio. Tuttavia la società in cui viviamo quasi sempre presuppone che il cambiamento più grande si verifichi nella vita della donna, almeno in un primo momento.
Se si lavora nel pubblico, il congedo obbligatorio è previsto solo per la mamma e dura 5 mesi. Il congedo di paternità, ad oggi, in Italia, dura 10 giorni.
Il congedo parentale cerca di rimediare a questo gap, ma la differenza rimane sostanziale. Se a questo si aggiunge la scelta (e la possibilità) di allattare al seno, la divergenza aumenta notevolmente perché una neo-mamma, nei primi mesi, difficilmente potrà allontanarsi dal suo bimbo per più di un paio d’ore. Questo a volte rende difficoltoso persino prenotare un appuntamento dal parrucchiere o dal dentista e, inutile negarlo, la limitazione degli spostamenti può essere davvero provante a livello psicologico.
Nel corso della mia prima maternità mi è capitato di vivere piuttosto male questa condizione. La seconda maternità ha portato più consapevolezza ed elasticità mentale. Ma soprattutto mi ha insegnato l’importanza del chiedere aiuto.
C’è chi per carattere fa più fatica e chi meno, io probabilmente appartengo alla prima categoria. Ciò che mi ha sbloccata è stata la consapevolezza che, a volte, chiedere aiuto è un atto d’amore non solo verso noi stessi, ma anche verso i nostri figli.
Qualche mese fa abbiamo creato un profilo su Workaway, una piattaforma di scambio in cui, in cambio di vitto e alloggio, si richiede una mano in alcune mansioni quotidiane, nel nostro caso nella gestione della casa e dei bimbi. È stata una decisione molto saggia: le nostre giornate restano dense e turbolente, ma con due occhi e due mani in più, tutto diventa più leggero.
Oggi, in occasione della festa della mamma, proviamo a fare un semplice esercizio: proviamo ad osservare le madri accanto a noi e ad offrire loro il nostro aiuto. Non sono necessari gesti plateali, fiori o cioccolatini. Solo osservare e facilitare le piccole incombenze quotidiane. I panni da stendere, il pranzo da preparare, o, più semplicemente, la nostra vicinanza. A volte è sufficiente questo per alleggerire il carico mentale di una mamma, perché in fondo è questo l’unico regalo di cui abbia veramente bisogno 🌻
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