Questa mattina c’era il sole, così ho preso il passeggino e sono uscita. Ne ho approfittato per chiamare un’amica che non sentivo da un po’, diventata mamma da pochi mesi.
È stato molto bello e mi ha dato modo di pensare al fatto che la maternità è un viaggio con un biglietto di sola andata.
Il viaggio è un’incognita e nonostante i corsi pre parto, i consigli di ostetriche, mamme, suocere e vicini di casa, non saprai mai esattamente a cosa stai andando incontro.
Non esiste una preparazione sufficiente, non esiste un consiglio abbastanza azzeccato, né una ricetta magica.
Ti piomba tutto addosso così, all’improvviso. Prima il dolore. Poi la stanchezza. La privazione del sonno. L’assenza di momenti per sé, di solitudine.
Poi, tanto per gradire, arriva la vagonata di sensi di colpa, perché non si fa mai abbastanza, non si è mai abbastanza. Perché potremmo fare di più, potremmo fare meglio.
Eppure dovremmo iniziare a guardarci allo specchio e a ringraziarci. A ringraziare il nostro corpo per avere fatto qualcosa di meraviglioso: per essersi modificato, ingrossato, magari anche lacerato, per fare spazio alla vita. A ringraziare noi stesse, per avere l’elasticità sufficiente a mettere ogni giorno i nostri bisogni in secondo piano senza impazzire. A ringraziare la vita, per averci permesso di sperimentare sulla nostra pelle un amore così drastico.
Non è sempre facile, non è sempre piacevole. Ma ne siamo dannatamente capaci! Ringraziamoci per questo 🙏🌸
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